Aylan, tre anni, è morto scappando dalla guerra. L’immagine del suo corpo senza vita sulla spiaggia turca di Bodrum, con addosso una maglietta rossa, è diventato il simbolo del dramma dei migranti.
Quattro anni dopo, ci piacerebbe non dimenticare e dare un senso nuovo alla sua scomparsa, proprio come fa l’artista Gunduz Aghayev nell’illustrazione di copertina. Con CASA AYLAN vorremmo contribuire a trasformare la memoria del piccolo profugo in un gesto concreto di accoglienza nei confronti dei migranti minorenni che, dopo un lungo viaggio, arrivano in Italia in cerca di una possibilità.
Una casa è un luogo fisico e affettivo, è uno spazio che protegge e, allo stesso tempo, invita a esplorare ciò che ci circonda. Alice, iconografa, e Federico, medico, aprono la porta di Casa Aylan a sei minori stranieri non accompagnati per costruire insieme a loro un percorso quotidiano che invita la comunità a diventare parte attiva di un cammino basato sull’inclusione e sull’accoglienza.
L’iniziativa è promossa dall’Ufficio Pastorale Migranti di Torino, in collaborazione con l’associazione ASAI e la cooperativa Terremondo da anni impegnate in progetti educativi interculturali e nell’accoglienza di minori, adulti e famiglie migranti.
ASAI è un’associazione di volontariato presente a Torino dal 1995 che propone iniziative educative e culturali rivolte a bambini, giovani e adulti in diversi luoghi della città. Ogni anno coinvolge più di 650 volontari in percorsi finalizzati a migliorare la convivenza nel tessuto urbano.
La cooperativa Terremondo, nata nel 2003 dall’iniziativa di alcuni educatori, collabora in modo continuativo con l’associazione ASAI nella progettazione e realizzazione di progetti rivolti a minori, giovani e comunità.
L’Ufficio Migranti è un organismo pastorale costituito dall’Arcivescovo di Torino per favorire l’inclusione dei migranti. Con nomi diversi, opera dal 1964.